Le donne hanno fatto molti progressi nel mondo del lavoro, ma ancora devono affrontare tantissime sfide e discriminazioni. Per questo, è importante riconoscere le aziende che si impegnano a creare un ambiente di lavoro equo, inclusivo e favorevole allo sviluppo delle carriere femminili.

La rivista Forbes, in collaborazione con la società di ricerche di mercato Statista, ha stilato la classifica delle 400 migliori imprese al mondo per le donne nel 2023. In particolare, sono state intervistate circa 70mila donne che lavorano in multinazionali in 37 paesi. Alle partecipanti è stato chiesto di valutare il proprio datore di lavoro e altre aziende dello stesso settore su vari aspetti, tra cui:

  • le pratiche generali dell’ambiente di lavoro, come la sicurezza, la diversità, la formazione e il benessere;
  • le questioni specifiche di genere, come l’equità retributiva, la gestione dei casi di discriminazione, le opportunità di avanzamento di carriera e il congedo familiare;
  • l’immagine pubblica dell’azienda e la capacità di combattere gli stereotipi di genere e di promuovere l’uguaglianza attraverso campagne e iniziative sociali.

In ultima analisi è stato chiesto se avrebbero raccomandato il loro datore di lavoro ad amiche o parenti.  Inoltre, le aziende sono state valutate in base alla percentuale di donne in posizioni di leadership, come manager, dirigenti e membri del consiglio di amministrazione.

Tutti questi dati sono stati combinati per produrre i punteggi che hanno determinato la lista finale delle imprese migliori.

Il risultato è che al primo posto troviamo MAIF, un gruppo assicurativo francese fondato nel 1934, che si distingue per la cultura operativa, l’attenzione alla responsabilità sociale e l’offerta di opportunità formative, lavoro da remoto e congedi parentali ai propri dipendenti.

Al secondo posto c’è The Estée Lauder Companies, società di cosmetici a New York, che vanta una forte presenza femminile sia tra i dipendenti (84%) che tra i leader (54%). L’azienda offre programmi di mentoring, networking e sviluppo delle competenze per le donne, oltre a sostenere cause come la lotta contro il cancro al seno e la violenza domestica.

Il terzo posto è di Sap, azienda di tecnologia tedesca, che si impegna a promuovere la diversità e l’inclusione in tutti i livelli dell’organizzazione. Quest’ultima ha anche lanciato iniziative come il Business Women’s Network, il Women in Technology e il Women in Leadership, per favorire la crescita professionale e personale femminile.

Purtroppo nella classifica troviamo solo 4 aziende Italiane: Generali al 22esimo posto, con una presenza di donne del 51% tra i dipendenti e del 23% tra i dirigenti. Le altre realtà imprenditoriali sono molto più in basso, con Enel al 114esimo posto, grazie ad una politica di equità retributiva e di opportunità come smart working, congedo parentale e supporto alla conciliazione tra vita e lavoro; Ferrero (275esima), con una presenza femminile del 40% tra i dipendenti e del 28% tra i leader e programmi di sviluppo per le competenze e il benessere femminile. Infine, c’è Eni al 293esimo posto, che, oltre a promuovere un costante aumento della presenza di donne in azienda, alla fine del 2021 ha assunto una policy molto significativa: la “Zero Tolerance policy contro la violenza e le molestie sul lavoro”, il cui principio cardine è che tutte le persone siano libere di esprimersi senza timore di essere giudicate o danneggiate e siano allo stesso tempo coinvolte in prima persona nel promuovere la cultura del rispetto.

Crediti: Photo Anete Luisina – Pexels

Federica Coscia, Paolo Gambaro

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