L’estate sta finendo e la ripresa del lavoro a settembre è sempre un po’ stressante, tanto che la sindrome da rientro al lavoro, secondo alcuni studi, colpirebbe un italiano su tre.
Ma lo stress sul lavoro riguarderebbe soprattutto i più giovani, la cosiddetta generazione Z, cioè i nati dal 1995 al 2010: un sondaggio globale di Cigna International ha rilevato che proprio loro sono i dipendenti più esausti, tanto che il 91% degli intervistati afferma di sentirsi stressato, rispetto all’84% del totale complessivo del campione di lavoratori intervistato.
La ricetta per combattere lo stress da lavoro, ma anche per avere una vita soddisfacente, secondo i più giovani, risiederebbe nel giusto equilibrio tra lavoro e vita privata. Questo mix fa propendere per la valorizzazione della flessibilità di orario nel lavoro e per una maggiore disponibilità di tempo libero.
Ne emerge una scala di valori in cui la generazione Z indica al primo posto la famiglia (60%, rispetto ad una media nazionale del 78%), seguita dall’amicizia (54%, media nazionale 59%) e dall’amore (50%, media nazionale 63%). Subito dopo troviamo divertimento (46%) e cultura (44%), seguiti dal lavoro che occupa solo la sesta posizione con il 38% (rispetto alla media nazionale del 49%). Questo è il quadro che dipinge il Report FragilItalia “I giovani generazione Z e il lavoro”, elaborato da Area Studi Legacoop e Ipsos, sulla scorta di un’analisi condotta su un campione di 800 persone rappresentativo della popolazione.
E, per quanto concerne l’impiego ideale, se il trattamento economico si colloca comunque al primo posto sia per i giovani (44%) sia per il totale del campione (43%), per i più giovani al secondo posto viene la disponibilità di tempo libero e la flessibilità dell’orario (33% contro il 28% del totale del campione), seguita dall’autonomia (31% contro 41%). Solo al quarto posto la stabilità del lavoro, indicata dal 25% dei ragazzi, contro il 42% del totale degli intervistati.
In altre parole il tempo libero è un valore fondamentale per la generazione Z, molto più che per le precedenti. Del resto anche il mondo degli investimenti guarda con sempre maggiore interesse a questo settore, tanto che numerosi sono gli ETF che replicano l’andamento di indici su turismo e tempo libero, come per esempio Lyxor STOXX Europe 600 Travel & Leisure UCITS ETF o fondi comuni, quali Pictet Human, Decalia Millennials e molti altri. Si tratta ovviamente di investimenti che devono essere attentamente valutati con l’aiuto del proprio consulente finanziario di fiducia e che, in alcuni casi, possono essere anche avvicinati attraverso la logica di investimento del Piano di Accumulo (PAC) che consente di approcciare con il versamento periodico di una somma contenuta delle realtà di investimento molto interessanti, assicurandosi tutti i vantaggi legati alla possibilità di ridurre la volatilità dei mercati ed il conseguente rischio emotivo che ne deriva.
Crediti: Photo Jill Wellington – Pixabay
Federica Coscia, Paolo Gambaro