Investire o meno nel metallo più prezioso come forma di prevenzione contro il rischio. Il Consulente Finanziario spiega le differenti forme di investimento ed i relativi vantaggi.
Sovente i clienti mi domandano se per investire nel metallo prezioso definito “bene rifugio per eccellenza”, che da millenni rappresenta il simbolo stesso della ricchezza, sia meglio utilizzare il canale tradizionale, acquistando il classico lingotto d’oro, oppure optare per la sottoscrizione di un fondo comune o un certificato rappresentativo di questo metallo, che ne replica passivamente il suo prezzo (Gold Physically backed).
La scelta di uno non esclude l’altra e secondo il mio parere la decisione dipende innanzitutto dall’orizzonte temporale a disposizione e, di conseguenza, dall’intenzione dell’investitore di inserirlo stabilmente all’interno della propria strategia di pianificazione finanziaria.
In un’ottica speculativa e di breve periodo, investire in strumenti finanziari che replicano il valore del metallo giallo ha il vantaggio della praticità e tempestività sia nell’acquisto che nella vendita, ma non senza ulteriori rischi. Senza entrare nel dettaglio di Futures ed Opzioni che sono strumenti più complessi ed adatti a investitori con un’adeguata conoscenza dei mercati, vorrei evidenziare la differenza tra un fondo comune e un ETC, i due strumenti finanziari più semplici per avvicinarsi a questo tipo di investimento.
- Il fondo comune (o una Sicav – Società di Investimento a Capitale Variabile) per disposizioni legislative non può investire direttamente nella materia prima. Ricordate quindi che, nel caso in cui sottoscriveste quote del classico “Black Rock World Gold Fund” non investireste direttamente in oro, ma in azioni di società minerarie, come ad esempio l’australiana “New Crest Mining Ltd” o la canadese “B2 Gold Corporation”. Sta di fatto che, se salisse il prezzo dell’oro anche il valore della società mineraria dovrebbe farlo, in quanto aumenterebbero i suoi utili.
- Gli ETC (Exchange Trade Commodities) possono invece investire direttamente nella materia prima. Dovrete però fare molta attenzione alle caratteristiche di ogni singolo ETC, in quanto nella maggior parte dei casi vengono utilizzati prodotti derivati, con tutti i rischi che ne conseguono. Per avere meno “preoccupazioni” sono assolutamente preferibili gli ETC fisici o “physically backed”, in quanto garantiti da oro depositato presso i caveau di una banca specializzata. A titolo di esempio: “ETFs Physcal Gold” emesso da ETfSecurities ha come riferimento 1/10 oncia Try di Oro ed è assolutamente preferibile al “Sg Etc Gold Collateralized” emesso da Société Générale che ha come sottostante Solactive Gold Futures Long Index Tr.
L’investimento in oro fisico, invece, prevede l’acquisto di oro sotto forma di lingotti o monete.
Se si acquistano lingotti è preferibile optare per il “taglio” da 100 grammi, dove il prezzo al grammo è inferiore alle pezzature più piccole e non è di una dimensione tale da creare “criticità” in una futura vendita. Un lingotto del peso di 12,5 kg, infatti, avrebbe un rapporto peso / prezzo più conveniente, ma sarebbe meno agevole la sua vendita e saremmo costretti a liquidare tutto l’investimento.
Un’altra valida alternativa per avvicinarsi al mondo dell’oro fisico è quella dell’acquisto di monete.
La sterlina rappresenta, più di tutte, il più semplice accesso a questo tipo di investimento. Proprio la sterlina quest’anno festeggia i suoi 200 anni di storia: i primi pezzi sono stati coniati nel 1817. Con il suo peso di 7,98 grammi (7,32 di oro fino, il resto è rame) è facilmente vendibile ed è accettata in tutto il mondo.
Il principale vantaggio dell’investimento in oro fisico è la stabilità in caso di default: l’oro infatti è un bene fisico, quindi non soggetto a default. Se i nostri nonni, prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, avessero acquistato oro fisico, nel 1945 non si sarebbero trovati con i loro risparmi letteralmente azzerati dall’iperinflazione.
Personalmente penso che dirottare una percentuale tra il 3 e il 7% del proprio patrimonio in oro fisico, con ottica di lunghissimo periodo, possa parzialmente preservare il benessere della famiglia di fronte ad un evento raro e negativo, o “cigno nero” come lo definisce Nassim Taleb (esperto statunitense di matematica finanziaria).
Nei primi mesi dello scorso anno, il famoso guru della finanza George Soros ha investito centinaia di milioni di Euro nel metallo giallo, attraverso il suo “Soros Fund Management”, scommettendo sul peggioramento dell’economia cinese. Sembra che abbia chiuso tutte le posizioni a Novembre 2016, con notevoli perdite. Questo fatto ci dovrebbe fare capire come anche per l’oro diventi una scommessa prevedere l’andamento del suo prezzo nel breve periodo.
All’opposto troviamo l’imprenditore ed economista statunitense Warren Buffet. Il terzo uomo più ricco del pianeta si è sempre tenuto a distanza dal metallo giallo, dichiarando anche: “L’oro viene recuperato scavando nel terreno in Africa o da qualche altra parte. Poi noi lo fondiamo assieme, scaviamo un altro buco, lo seppelliamo di nuovo e paghiamo delle persone per stare lì di guardia. Non ha alcuna utilità. Chiunque, guardandoci da Marte, si gratterebbe la testa”.
Tuttavia, mentre i marziani si grattano la testa, molti investitori lo comprano.
Come già anticipato, le persone acquistano metallo giallo come protezione contro il rischio generato da eventi molto improbabili e con gravi conseguenze. Questi cosiddetti “black swan”, cigni neri, recentemente nemmeno così infrequenti, portano di solito massicce vendite nel mercato azionario oppure iperinflazione e l’oro è uno dei pochi strumenti che ci può proteggere.
Queste le principali monete auree in commercio:
- Sterlina oro: peso 7,9881 gr. (0,2568 troy oz), titolo 916/1000 22 carati
- Venti Dollari Liberty $: peso 33,4370 grammi (1,0750 troy oz.), titolo 900/1000 21,6 carati
- Krugerand Sud Africa: peso 33,933 grammi (1,0909 troy oz.), titolo 916/1000 22 carati
- Oncia troy (troy oz.): misura del sistema britannico. 1 oncia corrisponde a 31,1034768 grammi