Il Consulente Finanziario Paolo Gambaro spiega come sia importante leggere anche le tendenze nell’ambito di “piccoli lussi”, per analizzare il contesto e l’andamento economico.
Può sembrare strano, ma è proprio il “Lipstick index” uno degli indici usati dagli economisti per individuare una recessione.
Il termine è stato coniato nel 2001 da Leonard Lauder, allora Presidente della famosa multinazionale di bellezza Estée Lauder … Pensate che funziona esattamente al contrario di quello che si potrebbe pensare!
Leonard Lauder aveva infatti osservato che, nell’Ottobre del 2001, anno di forte recessione causata dallo scoppio della famosa “bolla Internet”, la sua azienda aveva incrementato in maniera notevole la vendita di rossetti. La spiegazione deriva dal fatto che, se l’economia soffre (ed il potere di acquisto diminuisce), le donne potrebbero essere costrette a rinunciare all’acquisto di beni costosi come un nuovo paio di scarpe o capo d’abbigliamento da indossare a cene, matrimoni, festività. Questo si traduce in una situazione psicologicamente “frustrante” che le costringe ad utilizzare vestiti che già possiedono per le occasioni mondane, ma che trova uno “sfogo” nell’acquisto di beni meno costosi e più accessibili, come appunto i rossetti.
È un fenomeno paragonabile all’incremento delle vendite dei coni gelato o da passeggio. Da un’analisi della Coldiretti, il 68% delle famiglie italiane negli ultimi anni ha ridotto drasticamente i pasti fuori casa. D’altro canto, se il taglio dei costi porta le famiglie a ridurre pranzi o cene al ristorante, un gelato “da passeggio” resta almeno una buona abitudine per le famiglie con figli, e non solo.
Alcuni analisti economici hanno comunque sottolineato come il “Lipstick Index” non abbia seguito un andamento coerente in questi ultimi anni di forte recessione, dove si è registrata una diminuzione delle vendite di questo prodotto. Lauder ha ribattuto che oggi le esigenze si sono evolute verso nuovi prodotti di tendenza: ora è lo “smalto gel per unghie” ad essere un nuovo indicatore e le vendite di questo articolo sono aumentate del 65% dal 2008 ad oggi!
La riflessione di Lauder (che non è un economista), ha giustamente evidenziato come si debba cercare di introdurre un indice dei “piccoli lussi”, che racchiuda cioè tutti i beni accessori – non molto costosi – ma soddisfacenti per i consumatori dal punto di vista psicologico ed economico, soprattutto nei periodi difficili.
La mia considerazione personale, in difesa di Lauder, potrebbe essere questa: anche se le tendenze del make-up dovessero essere poco pertinenti con l’economia ed il “Lipstick Index” non affidabile al 100%, è curioso scoprire le nuove tendenze, da accompagnare alle nostre più serie analisi e letture finanziarie!