Il business del second hand, ennesimo inglesismo adottato in Italia per sostituire il meno attraente, dal punto di vista linguistico, mercato dell’usato, ha visto una crescita e un’espansione notevole negli ultimi anni.
E non si parla semplicemente di quegli ambiti dove il concetto di usato è una realtà consolidata da decenni, come nel settore automobilistico, ma di nuove realtà commerciali che, almeno nel nostro Paese, hanno visto un cambiamento di abitudini importante in tempi recenti.
E’ il caso della moda, specialmente quella di lusso, dove, grazie ad alcune piattaforme informatiche, negli ultimi tempi i capi di abbigliamento usati possono essere rivenduti, con numeri davvero da capogiro. E il business è in costante aumento, tanto che si stima valga – a livello globale – tra i 100 e i 120 miliardi di dollari per le categorie di abbigliamento, calzature e accessori, non solo di fascia alta.
Spesso è la mentalità dei più giovani ad influenzare il mercato dell’usato nei campi più svariati: si tratta di un vero e proprio cambio di prospettiva e di abitudini dei consumatori, ora volti verso una visione della moda e del consumo più etica e sostenibile.
Secondo alcune ricerche recenti, l’81% di coloro che hanno fatto acquisti nell’usato, prevede di spendere lo stesso importo o più, nel corso dei prossimi cinque anni. Un dato rafforzato anche dal fatto che il 41% dei consumatori ha affermato che quando si tratta di abbigliamento, il second hand è la prima opzione presa in considerazione. Inoltre, il 46% dei consumatori appartenenti alle nuove generazioni, prima di effettuare un acquisto tiene in considerazione anche il suo possibile valore nel mercato in caso di rivendita.
Ciò che ha aiutato molto a sdoganare l’acquisto del second hand nel campo della moda è stato in gran parte il lancio di piattaforme e-commerce specifiche come Vinted o Vestiaire Collective, per la fascia dell’abbigliamento di lusso. Wallapop invece è stata pioniera nell’esportazione dell’usato multicategoria. Puntando su un modello di consumo più sostenibile e consapevole, consente ai consumatori di partecipare all’economia circolare e di estendere la vita dei più svariati prodotti. L’app Wallpop, creata nel 2013 a Barcellona, solo nel nostro Paese l’anno scorso è stata scaricata da circa 2,4 milioni di persone, diventando così l’app di e-commerce più scaricata del 2022 e generando tra Italia e Spagna un aumento delle vendite di oltre il 600%.
Ma il fiorente mercato dell’usato, secondo i dati raccolti dalla piattaforma Subito, ha visto un incremento nei più svariati settori: nel 2022 spiccano l’arredamento (+11,8), il giardinaggio (+8,5%), oltre alla moda per adulti e bambini. Categorie molto diverse, dove l’usato è alternativa sostenibile e conveniente, ma anche un alleato prezioso per realizzare sogni e passioni.
Sempre lo scorso anno sono cresciuti, inoltre, il settore elettrodomestici (+26,8%), che aumenta contestualmente alla crisi energetica per la ricerca di elettrodomestici non energivori e fotografia (+23%), che è anche la categoria che ha il valore medio più alto di transazioni.
Crediti: Photo Jacqueline Macou – Pixabay
Federica Coscia, Paolo Gambaro