Willis Johnson, nome poco noto ai più, è un cittadino americano, reduce dal Vietnam, che è riuscito a costruire un impero a partire da un deposito di rottami.
La sua storia davvero incredibile comincia subito dopo l’esperienza della guerra, a partire dal lavoro presso il deposito di rottami di suo padre in California. Ad un certo punto – nel 1972 a venticinque anni – decide che è il momento di mettersi in proprio, così compra un deposito come quello del padre alla periferia di Sacramento. Per concludere l’acquisto gli servono 75mila dollari che non si fa scrupolo a ricavare dalla vendita della casa, in cui vive con moglie e tre figli piccoli, con cui si trasferisce a vivere in una roulotte. Seguono anni in cui Willis si dedica a smantellare auto e camion.
Eppure, alcune felici intuizioni imprenditoriali e molto lavoro, gli hanno consentito di creare la realtà di Copart, una società che recupera e sistema auto danneggiate per rivenderle. Tanto da creare un vero e proprio impero che ha permesso a Johnson di accumulare un patrimonio stimato da Forbes in 1,8 miliardi di dollari.
Prima di arrivare alla costituzione di Copart, Willis decide di specializzarsi sul recupero di pezzi di alcuni produttori, far pagare una tariffa all’ingresso, vendere parti d’auto rinnovate e guadagnare dai rottami rimasti dopo che le auto sono state smontate. E questi passi risultano vincenti, come successivamente avviene anche con l’acquisizione nel 1982 della quota di maggioranza in una piccola attività di aste automobilistiche a Vallejo, in California.
Da questo momento in poi il core-business dell’impresa diventa quello delle aste. Nei dieci anni successivi Copart apre 11 sedi nel nord della California, in Texas e sulle coste del Pacifico nord-occidentale. Si tratta di una crescita vertiginosa che culmina con la quotazione a metà anni novanta. Interessante è anche la motivazione che spinge Willis a questo passo: la pregressa decisione di quotarsi da parte Insurance Auto Auctions (Iaa), allora come oggi il suo principale concorrente, che lo induce a chiedersi “Perché loro sì e noi no?”.
Mentre la prima fase dell’attività di Copart è stata concentrata nelle vendita faccia a faccia, da un certo punto in poi, precisamente a partire dal 2003, è stato implementato un modello completamente online. Successivamente Copart ha lanciato la prima app per iPad del settore. E’ la prima azienda nel settore ed è presente anche in Canada, Regno Unito, Irlanda, Emirati Arabi, Brasile, Spagna, Germania e Finlandia. Per l’anno fiscale 2021 ha registrato ricavi per 2,7 miliardi di dollari e un reddito operativo superiore al miliardo.
Federica Coscia, Paolo Gambaro