Il Consulente Finanziario consiglia alle vittime dei crack bancari come tutelarsi e ottenere eventuali rimborsi accedendo al Fondo Indennizzo Risparmiatori.

Dopo lo stanziamento di 1,5 mld di euro, per il triennio 2019 2021, per le vittime dei crack bancari, è opportuno rifare il punto della situazione riprendendo un argomento già trattato nel Caveau n° 46 del 22 febbraio 2019 .

La macchina dei rimborsi si è messa in moto ufficialmente il 22 agosto scorso. E’ questa, infatti, la data a partire dalla quale è possibile presentare la domanda telematica accedendo alla pagina fondoindennizzorisparmiatori.consap.it.

Entro 180 giorni di tempo i risparmiatori danneggiati possono aderire al FIR (Fondo Indennizzo Risparmiatori) e, previa registrazione al sito e inserimento della documentazione richiesta, potranno ottenere quanto loro spettante a titolo di ristoro, in seguito alle vicende dei crack bancari a tutti note.

In concreto per presentare la domanda ci sono due modalità alternative:

  • Procedura forfettaria o semplificata: può svolgersi quando il reddito annuo del 2018 del risparmiatore è al di sotto dei 35.000 euro o, in alternativa, il suo patrimonio mobiliare nel 2018 non supera i 100.000 euro. Non avrà quindi rilievo la propensione al rischio e l’eventuale conoscenza dello strumento acquistato da parte del singolo investitore.
  • In tutti gli altri casi è necessaria copia dell’eventuale documentazione bancaria o amministrativa o giudiziale utile ai fini dell’accertamento delle violazioni massive del TUF che hanno causato un danno ingiusto ai risparmiatori, in altre parole l’onere della prova delle violazioni sarà a carico del procedente e le pratiche verranno valutate caso per caso.

La domanda può essere presentata anche per l’acquisto degli strumenti finanziari per successione, per causa di morte o per atto tra vivi dopo la data del provvedimento di messa in liquidazione, purché i risparmiatori abbiano continuato a detenere gli stessi strumenti.

L’indennizzo è pari al 30% per le azioni e al 95 % per le obbligazioni subordinate del costo di acquisto detratti gli eventuali importi già ricevuti a titolo di risarcimento.

Il pagamento avrà luogo mediante bonifico bancario o postale secondo i piani di riparto approvati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, entro i limiti della dotazione del Fondo e fino all’esaurimento delle risorse, con precedenza ai pagamenti inferiori ai 50 mila euro.

Quindi tutto regolare? Purtroppo per nulla. Infatti, anche nei giorni immediatamente successivi alla partenza di questa operazione, avvenuta stranamente nel corso di agosto – mese tradizionalmente dedicato al “riposo”, così come stabilito già a partire dal 18 a.C. dall’imperatore romano Ottaviano Augusto (da cui il nome “feriae Augusti”) – chi ha tentato di presentare la domanda, è stato in molti casi costretto ad affrontare:

  • ripetuti blocchi operativi del sito internet della Consap;
  • difficoltà nel reperimento della dettagliata documentazione richiesta e pari difficoltà di caricarla sul sito;
  • impossibilità di individuare tutti i soggetti bancari coinvolti nelle note vicende (es. Crediveneto ed altre BCC) e molto altro.

Anche se la complessità della presentazione della domanda si può far risalire alla necessità di coniugare il diritto del risparmiatore ad ottenere l’indennizzo con l’esercizio di un controllo sull’erogazione di fondi pubblici, imposto a livello normativo, non sempre questo può considerarsi motivo sufficiente a giustificare un simile percorso ad ostacoli.

Fonte: Il Sole 24 Ore

Fonte: Il Sole 24 Ore (clicca sull’immagine per ingrandirla)

In altre parole, al momento, la piattaforma presenta tutta una serie di problemi e criticità che rendono complicato per un normale risparmiatore riuscire a concludere l’iter di presentazione della domanda (solo il 14% dei registrati ha presentato tale domanda, come da grafico), per molteplici ragioni, tra cui i tanti dati da inserire, l’utilizzo di termini tecnici di non sempre facile comprensione, il numero dei documenti da caricare sul sito. A ciò si aggiunga che in alcuni casi gli interessati non hanno una grande dimestichezza col computer.

Altre difficoltà sono sorte a causa del call center Consap: l’associazione risparmiatori della Banca Popolare di Vicenza in tre occasioni diverse ha posto un medesimo quesito (su quale fosse il riferimento da inserire come “valore nominale residuo delle azoni”), ricevendone tre risposte differenti, a seconda dell’operatore intervistato. Pertanto è stata fatta richiesta di poter interagire con una persona identificabile, con adeguata preparazione e che si assuma la responsabilità delle risposte fornite.

Il 16 settembre scorso, è stato organizzato un incontro tra Associazioni dei risparmiatori e Consap, utile a chiarire alcuni punti e sciogliere certi nodi procedurali, come nel caso delle banche non inserite in elenco. In tale occasione si è richiesta una definizione univoca dei tempi tecnici per l’erogazione dell’indennizzo, oltre all’impegno preso da Consap di rendere più efficiente la procedura dal punto di vista informatico, garantendo anche per questo una proroga di 30 giorni ai 180 inizialmente previsti per la presentazione della domanda.

Il consiglio è, dunque, di attendere ancora un po’ prima di presentare la domanda, fino a quando non vengano risolti alcuni punti controversi, provvedendo comunque a predisporre tutta la documentazione in anticipo.

In ogni caso, il consiglio è che chi non si sente sicuro nel seguire la procedura, si affidi a un professionista, che possa assisterlo nella presentazione della domanda, al fine di evitare che la mancanza di alcuni documenti o altre difficoltà procedurali determinino il rigetto della stessa.

NOTE:

CONSAP: Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici S.p.A. è stata istituita nel 1993 e gestisce tra l’altro il fondo di garanzia per le vittime della strada e delle vittime dell’usura. E’ un organismo – controllato direttamente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze – che il Governo ha preposto alla gestione telematica della parte burocratica dei rimborsi del FIR.

Scarica e conserva “IL CAVEAU N° 58”.