Cos’hanno in comune opere d’arte e finanza? Il Consulente Finanziario illustra una nuova e originale piattaforma digitale, che darà la possibilità di acquistare anche solo piccole parti di famose opere d’arte.

La “Teddy Bear”, pianta nana che raggiunge un’altezza massima di 40 cm, perfetta da esporre in un bel vaso nel soggiorno di casa, con i suoi grossi fiori gialli a forma di pompon (praticamente privi di disco centrale) dotati di centinaia di petali, era la varietà di girasole preferita dal pittore Vincent Van Gogh. E, come noto, i girasoli erano anche fra gli oggetti prediletti da ritrarre.

Il suo famoso dipinto “Vaso con 12 girasoli” fu acquistato nel 1987 dal magnate giapponese delle assicurazioni Yasuo Goto per 39,7 milioni di dollari. Con una rivalutazione annua del 2% oggi dovrebbe valere più o meno 75 milioni di Dollari: il ventunesimo quadro più caro in assoluto.

Il prezzo più alto pagato per un quadro è quello sborsato per il “Salvator Mundi” di Leonardo da Vinci, venduto all’iperbolica cifra di 450,3 milioni di Euro il 15 novembre del 2017, ad un’asta di Christie’s. Questa cifra sbriciolò letteralmente il precedente record raggiunto 2 anni prima da un’opera di Picasso: “Les femmes d’Alger”, venduta per 180 milioni di Euro circa.

Prezzi inaccessibili a più del 99% degli abitanti del pianeta e comunque “abbastanza” impegnativi anche per il restante zero virgola uno.

Oggi però, grazie ad un’originale e rivoluzionaria app, ideata dal giovane mantovano – stabilitosi a Seattle – Niccolò Filippo Veneri Savoia, sarà possibile acquistare e, di conseguenza sentirsi “proprietari”, anche solo di una piccola parte di una famosa opera d’arte.

Il principio su cui si basa l’idea è quello di rendere accessibile il mercato dell’arte, per definizione chiuso e spesso scarsamente trasparente, ad una vasta platea di persone, non soltanto operatori professionali, come galleristi, o privati collezionisti, dotati di grande disponibilità di capitali. E per raggiungere tale obiettivo la società Look Lateral Inc. ha sviluppato Fimart (Fractional Marketplace of Art), una piattaforma digitale che, basandosi sulla tecnologia Blockchain, consente la vendita frazionata di opere d’arte, assicurandone l’identificabilità, l’autenticità e la conservazione in luogo sicuro.
Le quote acquistabili partiranno da cifre bassissime, inferiori a 50 €, nelle intenzioni del fondatore, e potranno essere pagate sia nelle principali valute quali Euro e Dollaro, sia in criptovalute. Si tratterà in sostanza di una vera e propria Borsa dell’Arte.

Chiaramente l’obiettivo dell’investitore in questo caso non è coincidente con quello del collezionista, che acquista l’opera per il gusto di contemplarla da vicino, magari collocandola nel proprio salotto. Nel caso specifico si tratterà di veri e propri investimenti, utili anche alla diversificazione del portafoglio. In particolare le quote acquistate potranno essere rivendute nel momento in cui l’opera d’arte dovesse accrescere il proprio valore. Sarà la piattaforma stessa a stabilire prezzi equi sia nel collocamento iniziale, sia nelle successive transazioni sulle quote.

Ci sono alcune regole fondamentali che la nuova app impone a coloro che vogliano mettere sul mercato un’opera d’arte: in primo luogo il proprietario iniziale dovrà comunque conservare il 51% delle quote, mentre solo il restante 49% sarà oggetto di negoziazione, in secondo luogo il medesimo dovrà rendere identificabile l’opera dotandola di microchip e mettendo a disposizione la documentazione che ne attesti l’autenticità, assicurarla contro furto e smarrimento e conservarla in sicurezza. Ciò anche per ovviare ai frequenti tentativi di trafugamento e falsificazione che caratterizzano il mondo dell’arte. Infine, qualora voglia rivendere interamente il bene dovrà prima riacquistare dagli investitori di minoranza le quote che detengono, a un prezzo fissato dalla piattaforma.

Gli attori che potranno mettere a disposizione le opere sono i più svariati: dai collezionisti privati, a musei, gallerie, autori stessi e tutti coloro che siano legittimamente proprietari di opere d’arte.
Nel frattempo è iniziata la raccolta dei capitali presso investitori qualificati negli USA, necessaria per implementare la piattaforma, che debutterà presso il grande pubblico verso fine anno. Visto che si tratta di investimenti rivolti anche ai consumatori, la Consob potrebbe intervenire sulla regolamentazione concreta dell’offerta, sebbene Veneri Savoia scommetta comunque che il percorso verso un sempre più ampio accesso al mercato dell’arte, peraltro in continua crescita nell’ultimo secolo, sarà privo di ostacoli.

Glossario:

  • Tecnologia BlockChain: termine inglese (tradotto letteralmente in italiano: “catena di blocchi”) che indica la procedura nata con la creazione della prima criptovaluta, il Bitcoin. Questa tecnologia fu studiata per poter permettere di effettuare operazioni in Bitcoin in totale sicurezza e in assenza di frodi; infatti ogni operazione una volta effettuata non può più essere modificata e al contempo può essere visualizzata da chiunque. Una procedura tanto semplice quanto inattaccabile, tale da essere oramai utilizzata oltre che nel campo finanziario anche in quello industriale per garantire, ad esempio, la tracciabilità e la provenienza di un prodotto.

Scarica e conserva “IL CAVEAU N° 55”.