Il Consulente Finanziario illustra il PMI – Purchasing Managers Index e come possa essere rappresentativo della situazione economico-finanziaria dei mercati.
Alcuni mesi fa un Cliente mi ha domandato se l’Indice PMI, di cui si sente spessissimo parlare ai telegiornali, fosse l’acronimo di “Piccole e Medie Imprese”.
Sovente i media comunicano dati statistici – in special modo quelli riguardanti l’andamento dell’economia – utilizzando acronimi ed abbreviazioni che spesso le persone non conoscono. Quando non sono usate in maniera impropria, tali abbreviazioni fanno parte di un linguaggio tecnico che appartiene solo ad uno specifico ambito di conoscenza settoriale, non sempre alla portata di tutti.
Nel nostro caso l’Indice PMI è acronimo di “Purchasing Managers Index”, la cui traduzione letterale è “Indici dei Direttori degli Acquisti”. Cosa misurano esattamente questi indici e qual è la loro importanza dal punto di vista economico?
A grandi linee possiamo dire che misurano la prosperità o gli acciacchi dell’economia in real-time, raccogliendo una grande mole di dati aggiornati, in archi temporali brevi (mensilmente).
Vengono realizzati elaborando le risposte a questionari inviati ai responsabili degli acquisti di molte aziende e rivelano, perciò, l’operatività delle imprese non solo dal punto di vista dell’andamento degli ordini, ma anche la situazione dei mercati di approvvigionamento delle risorse e quella dei mercati finali in cui viene commercializzato il bene o il servizio prodotto.
Per tale ragione questi indici sono tra i “sorvegliati speciali” dei macroeconomisti (anche dei gestori di fondi e dei traders che operano in borsa), per la loro grande affidabilità nell’ambito della rilevazione del “polso” dell’economia reale. Talvolta gli economisti si basano su di essi per rivedere le stime del PIL futuro di un Paese.
Le due più importanti società che si occupano di rilevare gli indici PMI sono:
- Institute for Supply Management
- Markit Economics
La prima elabora un indice che riguarda esclusivamente le imprese degli Stati Uniti, la seconda elabora un indice che ricopre circa trenta aree geografiche mondiali.
Il PMI dell’Institute Supply Management, noto anche come ISM, è il più studiato al mondo e possiede una serie storica di esattamente 70 anni (gennaio 1948). È elaborato tramite un questionario compilato in forma anonima da oltre 300 responsabili degli acquisti e delle forniture di aziende manifatturiere americane.
Il questionario prende in considerazione i seguenti aspetti:
- Nuovi ordini
- Produzione
- Occupazione
- Consegne fornitori
- Scorte
Le risposte che i Manager devono dare alle domande sono di tre tipi: “Miglioramento”, “Peggioramento”, “Nessun cambiamento” rispetto all’andamento del mese precedente.
La seguente rappresentazione grafica degli indici PMI, che traduce in forma statistica le risposte di tipo qualitativo date alle domande del questionario, aiuta a comprenderne il funzionamento: il valore che gli indici PMI possono assumere sono compresi tra 0 e 100. Il discrimine è rappresentato dalla linea del 50. Quando il valore è maggiore di 50 tendenzialmente si stima un’espansione del settore. In caso contrario gli economisti prevedranno una contrazione.