Il Consulente Finanziario spiega la nascita e l’evoluzione della finanza etica e della gestione responsabile del denaro, da parte di aziende e di risparmiatori privati.

La maggior parte degli individui considera una contraddizione abbinare i concetti di etica e sostenibilità alla finanza, poiché considerata – anche alla luce degli scandali degli ultimi vent’anni – uno strumento utilizzato spesso da persone senza scrupoli, interessate unicamente a procurarsi ingenti guadagni, nel più breve tempo possibile e senza curarsi dei possibili danni economici ed ambientali che una sfrenata “sete di profitti” potrebbe causare al resto della comunità.

In realtà già agli inizi del Novecento, grazie ad alcune associazioni religiose, si iniziò a considerare la possibilità di fare amministrare i propri investimenti da “addetti ai lavori” che fossero in grado di coniugare l’etica con la gestione del denaro.

Da quel momento in poi, la finanza SRI (acronimo in lingua inglese che indica la finanza sostenibile e responsabile) ha conosciuto un’evoluzione a fasi alterne, con un forte incremento negli ultimi vent’anni. Senza menzionarle tutte, ricordiamo le tappe più significative:

1928 – Nel pieno degli anni del Proibizionismo, negli Stati Uniti la Società di gestione Pioneer costituisce il primo “fondo etico”, impegnato a non investire i soldi raccolti dai risparmiatori in società che producono alcool, tabacco o gestiscono case da gioco d’azzardo
ANNI ‘60 – Finiscono nel mirino delle Società di gestione di fondi con finalità etiche le aziende statunitensi compromesse nel conflitto bellico vietnamita e successivamente alcune società petrolifere incuranti del rispetto ambientale
1995 – Negli Stati Uniti viene stilato il primo rapporto sugli investimenti SRI, che ammontano a 639 miliardi di dollari

Da allora l’ascesa è stata inarrestabile.

Basti pensare che nel 2015, secondo l’ultimo rapporto biennale di “The Global Sustainable Investiment Review”, l’ammontare ha raggiunto l’ingente cifra di 21.400 miliardi di dollari, considerando anche i fondi ESG (altra sigla utilizzata), pari al 30,2% del risparmio gestito professionalmente!

L’ex Presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha dichiarato: “Questa è la prima generazione che percepisce gli effetti dei cambiamenti climatici e l’ultima che può fare qualcosa per impedirli”.

È diventato quindi fondamentale per tutti noi adottare comportamenti e stili di vita che non pregiudichino il benessere delle future generazioni. Negli anni a venire, quindi, la finanza potrà essere un potentissimo strumento per sensibilizzare le aziende ad adottare politiche più attente sui temi dell’inquinamento e dell’impatto ambientale ed evitare che possano ripetersi scandali come, ad esempio, la falsificazione dei dati sulle emissioni delle vetture con motori diesel.

Ormai quasi tutte le principali case di gestione hanno all’interno del loro “portafoglio prodotti” dei fondi che investono con finalità etiche e che sono sottoscrivibili con somme accessibili anche ai piccoli risparmiatori. A mo’ di esempio possiamo menzionare il fondo “Pictet Water”, che investe in tutte le aree del settore idrico globale, con particolare attenzione alla distribuzione idrica, tecnologia idrica e servizi ambientali, per la cui strategia di investimento si avvale della consulenza di illustri scienziati esperti del settore.

Glossario:

CSR – Corporate Social Responibility: Un’azienda può decidere di affiancare ai dovuti guadagni, il rispetto di una serie di valori ambientali e sociali.
SRI – Socially Responsible Investment: Acronimo che indica gli investimenti effettuati da gestori che non prendono in considerazione solo l’ottimizzazione del rapporto rischio/investimento, ma considerano anche gli aspetti sociali, ambientali e di governance.
ESG – Environmental Social and Governance: Indica le tre dimensioni considerate dalla finanza sostenibile.
IMPACT INVESTMENT: Investimenti a impatto. È l’espressione coniata circa 10 anni fa in un convegno alla “Rockefeller Foundation” a Bellagio, sul Lago di Como, con l’obiettivo di identificare investimenti che riescano a coniugare una giusta aspettativa di ritorno economico ad un positivo impatto ambientale.
GREEN BONDS: Obbligazioni emesse con la finalità di supportare progetti ad elevato impatto ambientale positivo come energie rinnovabili, efficienza enegetica, riduzione delle emissioni di CO2, …

Scarica e conserva “IL CAVEAU N° 14”.